Huelva....
Leggendo il sito della Gazzetta dello sport, stamattina, mi ha subito colpito questo articolo: Real Madrid – Recreativo Huelva : 0 – 3!
Credo che alla stragrande maggioranza di voi, non dica nulla la semi-sconosciuta città Andalusa, mentre a me e al socio Richomond, dice tanto!
Nel nostro interrail dell’estate 2005, siamo capitati (per sbaglio direi), nella fantastica città di Huelva, per prendere un bus che ci avrebbe portato in Portogallo, a Lisbona per la precisione.
Il problema è che il bus era all’1.30 della mattina, e noi per ragioni logistiche siamo arrivati nella ridente stazione cittadina alle ore 22, con l’ultimo treno disponibile.
Appena arrivati, cerchiamo subito di capire come funziona, se possiamo accamparci (come i technobarboni) nella stazione; ma niente da fare, arriva lo sceriffo della stazione che subito ci butta fuori a male parole dall’atrio.
Non contento, ci tiene a farci una bella lezione sulla città…
Accompagnato da un magrebino con gli occhi-a-biglia e totalmente squilibrato, il simpatico sceriffo ci dice di stare attenti, di non stare in giro perché è pieno di Marrequos (magrebbini locali) pericolosi che ti vogliono fare di tutto.
Lo scagnozzo con gli occhi pallati, per dare maggiore enfasi e credibilità al suo racconto, si passa il pollice sul collo, nel palese tentativo di spaventarci ulteriormente…
Appena usciti ci accorgiamo che in effetti lo sceriffo aveva ragione: infatti c’erano solo magrebbini che passavano in motorino in tre senza casco, guardandoti male, oppure ce ne erano degli altri affacciati alle finestre in mutande con fare minaccioso…
Con il nostro bello zaino da 30 kili, ci incamminiamo per trovare prima la stazione degli autobus, poi un posto per mangiare, ovviamente considerato le facce intorno, il socio Rice con la lama ben aperta in mano.
Sì perché comunque siamo squilibrati anche noi in fondo.
Dopo avere tirato il più possibile con la cena, torniamo verso la fermata del bus, infestata da scarafaggi e animali di altro genere, giusto per allietare la situazione…
Andiamo anche in panico perché il pullman non passa mai…speriamo in un ritardo, anche perché non siamo sicuri che passi di lì, dato che nessuno sapeva niente…gemelliamo addirittura con la polizia locale, che si dimostra molto gentile, il che è tutto dire…
Fortunatamente incontriamo un gruppo di gente più o meno normale e sto dannato bus arriva…che calvario!!!
Ma mi chiedo, come cazzo fa a vincere una squadra di magrebbini 3 a 0 al Santiago Bernabeu?!
La vita è strana.
Credo che alla stragrande maggioranza di voi, non dica nulla la semi-sconosciuta città Andalusa, mentre a me e al socio Richomond, dice tanto!
Nel nostro interrail dell’estate 2005, siamo capitati (per sbaglio direi), nella fantastica città di Huelva, per prendere un bus che ci avrebbe portato in Portogallo, a Lisbona per la precisione.
Il problema è che il bus era all’1.30 della mattina, e noi per ragioni logistiche siamo arrivati nella ridente stazione cittadina alle ore 22, con l’ultimo treno disponibile.
Appena arrivati, cerchiamo subito di capire come funziona, se possiamo accamparci (come i technobarboni) nella stazione; ma niente da fare, arriva lo sceriffo della stazione che subito ci butta fuori a male parole dall’atrio.
Non contento, ci tiene a farci una bella lezione sulla città…
Accompagnato da un magrebino con gli occhi-a-biglia e totalmente squilibrato, il simpatico sceriffo ci dice di stare attenti, di non stare in giro perché è pieno di Marrequos (magrebbini locali) pericolosi che ti vogliono fare di tutto.
Lo scagnozzo con gli occhi pallati, per dare maggiore enfasi e credibilità al suo racconto, si passa il pollice sul collo, nel palese tentativo di spaventarci ulteriormente…
Appena usciti ci accorgiamo che in effetti lo sceriffo aveva ragione: infatti c’erano solo magrebbini che passavano in motorino in tre senza casco, guardandoti male, oppure ce ne erano degli altri affacciati alle finestre in mutande con fare minaccioso…
Con il nostro bello zaino da 30 kili, ci incamminiamo per trovare prima la stazione degli autobus, poi un posto per mangiare, ovviamente considerato le facce intorno, il socio Rice con la lama ben aperta in mano.
Sì perché comunque siamo squilibrati anche noi in fondo.
Dopo avere tirato il più possibile con la cena, torniamo verso la fermata del bus, infestata da scarafaggi e animali di altro genere, giusto per allietare la situazione…
Andiamo anche in panico perché il pullman non passa mai…speriamo in un ritardo, anche perché non siamo sicuri che passi di lì, dato che nessuno sapeva niente…gemelliamo addirittura con la polizia locale, che si dimostra molto gentile, il che è tutto dire…
Fortunatamente incontriamo un gruppo di gente più o meno normale e sto dannato bus arriva…che calvario!!!
Ma mi chiedo, come cazzo fa a vincere una squadra di magrebbini 3 a 0 al Santiago Bernabeu?!
La vita è strana.
In Stereo: REM - Man on the Moon
4 Comments:
Se vince l'Inter possono vincere tutti...
21/12/06 17:15
ehehehehehe vero!!!
Anke se in qst periodo, ke l'inter vinca mi sembra la cosa più normale ke stia accadendo.
Il ke dice tutto direi...
21/12/06 17:41
ihihih...bigiiiiii!!!
Mica sono un magrebbbbino!
Quelli sono solo i bresàni...sunìììììììììììììì!!!
21/12/06 23:29
Quanti ricordi socio... veramente due vagabondi nella tana del lupo... ma lo rifarei 1000 volte!!! ( sempre con la lama aperta in mano, chiaro..! :) )
27/12/06 21:53
Posta un commento
<< Home